Di Peste e Passione
una Storia dei rapporti tra emozione e reazione alle epidemie / pandemie
Il Progetto Di peste e passione intende presentare uno studio sul modo in cui gli esseri umani hanno reagito emotivamente alle epidemie o pandemie, stando alle testimonianze letterarie, filosofiche e storiche che vanno dall’antichità a oggi.
Tra gli autori più rappresentativi, possiamo ricordare soprattutto Lucrezio, che nei versi finali del libro VI del De rerum natura riscrive l’episodio della peste di Atene raccontato da Tucidide e analizza nel dettaglio le passioni dei contagiati, ossia «la coscienza dell’animo offuscata da tristezza e paura».
Il progetto è a cura del Dr. Enrico Piergiacomi. Trova inoltre il supporto del reparto comunicazione della Fondazione Bruno Kessler e quello scientifico del Centro per le Scienze Religiose (FBK-ISR).
IL CONTAGIO CHE AFFABULA: AGOSTINO E ARTAUD DI FRONTE ALLO SPECCHIO
Agostino di Ippona ricorre in più opere all’immagine della peste quale metafora della diffusione dei vizi, dell’empietà, dell’eresia e di ogni altro male morale o spirituale che, a partire dall’errore di uno o pochi individui, infetta l’intera comunità,
Kollaps. Apocalisse o carnevale?
Kollaps immagina, infatti, un’ipotetica fine del mondo, causata da una perdita temporanea della rete internet e della corrente elettrica a livello globale, che manda gli individui nel caos totale.